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martedì 1 maggio 2012





Mentre camminava nel deserto, il ragazzo continuò ad ascoltare il proprio cuore.
Cominciò a riconoscerne i trabocchetti e i trucchi, e cominciò ad accettarlo così com'era.
Allora non ebbe più paura, ma non ebbe più neppure il desiderio di tornare indietro,
 perché un pomeriggio il cuore gli disse che lui era felice.
"Anche se ogni tanto mi lamento,” diceva il suo cuore, “lo faccio perché sono il cuore di un uomo e i cuori degli uomini sono così: “hanno paura di realizzare i sogni più grandi,
perché pensano di non meritarlo, o di non riuscire a raggiungerli.
Noi, i cuori, siamo terrorizzati al solo pensiero di amori che sono finiti per sempre, di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati, di tesori che avrebbero potuto essere scoperti e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia.
 Perché, quando ciò accade, noi ne soffriamo intensamente."
“Il mio cuore ha paura di soffrire" disse il ragazzo all'Alchimista, una sera in cui guardavano il cielo senza luna.
“Digli che la paura di soffrire è assai peggiore della stessa sofferenza. E che nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni, perché ogni momento di ricerca è un momento di incontro con l'Eternità."
"Ogni momento di ricerca è un momento di incontro," ripeté il ragazzo al proprio cuore. […]
"Per ogni uomo sulla faccia della terra c'è un tesoro che lo aspetta," disse il cuore.
"Noi, i cuori, solitamente parliamo poco di questi tesori, perché gli uomini ormai non vogliono più trovarli. Ne parliamo soltanto ai bambini. Poi lasciamo che la vita indirizzi ciascuno verso il proprio destino. Ma, purtroppo, soltanto pochi seguono il cammino tracciato per loro,
il cammino della loro Leggenda Personale e della felicità, ritengono che il mondo sia qualcosa di minaccioso ed è per questo che il mondo diviene qualcosa di minaccioso."
"Allora noi, i cuori, parliamo a ciascuno sempre più sottovoce, ma non taciamo mai.
E ci auguriamo che le nostre parole non siano udite: non vogliamo che gli uomini soffrano perché non hanno seguito il proprio cuore."
"Perché mai i cuori non suggeriscono agli uomini di continuare a seguire i propri sogni?" domandò il ragazzo all'Alchimista.
Perché, in tal caso, è il cuore a soffrire di più. E ai cuori non piace affatto soffrire."
Da quel giorno il ragazzo comprese il proprio cuore e gli chiese di non abbandonarlo mai.
 E lo pregò, quando egli si fosse trovato lontano dai propri sogni, di stringergli il petto e mandargli così un segnale di allarme. E ragazzo giurò che, ogniqualvolta avesse udito questo segnale, lo avrebbe seguito. Disse l’Alchimista
“soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire!”

Tratto da: L'ALCHIMISTA di Paulo Coelho

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