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venerdì 30 marzo 2012

FUGA DALLA CITTA'



Avevo lasciato la città e con essa tutto quello che chiamiamo civiltà: luoghi saturi di fumo, chiasso, sirene, campane, fischi, ruggiti di motori. Il frastuono di un'umanità che odia il silenzio, o meglio che lo teme, ed è per questo che riempie tutto con i rumori. Normalmente si vive in mezzo a dubbi, panico, scetticismo, sempre schiavi del tempo, correndo per guadagnare tempo, vivendo quotidianamente in uno stato di stress.
"Sacrifichiamo tutto per un pò di denaro", pensai
ma qui mi sentivo libero, riuscivo a vedere chiaramente. Nulla si sottraeva al mio sguardo!
Tornai a prendere contatto con la natura, a comprendere la grandezza e la bellezza della terra, mi chiesi se la città non fosse altro che una prigione per uomini, oppure un oceano di umanità naufragata, costretta a vivere un'esistenza in solitudine.
La solitudine, il silenzio e la quiete invitavano a meditare. Per prima cosa pensai a me stesso come ad un essere vivente. Cosa stavo facendo della mia vita ? La stavo usando bene o male ? Che senso aveva lavorare come un matto tentando di guadagnare denaro ? Pensai a me stesso, pensai agli altri. Tutto sembrava illusorio, puerile. A quel punto molte preoccupazioni cominciarono ad allontanarsi.
Avevo lottato per costruire il mio futuro, che per me si traduceva nell'essere un professionista e avere risultati concreti. Avevo pensato ai beni materiali senza rendermi conto che l'unica autentica ricchezza dell'uomo risiede nella sua serenità interiore. Poichè l'uomo racchiude in se uno spirito di evoluzione, non può e non deve in alcun modo farsi divorare dalle cose materiali e terrene, il denaro è necessario solo per poter vivere e soddisfare alcune necessità.

tratto dal libro "Negli occhi dello sciamano" H.H. Mamani

mercoledì 28 marzo 2012

POLENTINE PRIMAVERA

Ecco un antipasto colorato da servire con un aperitivo.
Sfizioso, saporito e allo stesso tempo ricco di vitamine e sali minerali... meglio di così !!!







Io sono partita dai fagioli secchi che vanno tenuti in ammollo per 12 ore prima di essere cotti. Inoltre ho preparato io le polentine di mais; se avete fretta potete utilizzare come base delle patatine al mais tipo tacos che si trovano al supermercato e al posto dei fagioli secchi potete utilizzare dei fagioli borlotti in scatola.

Le dosi sono per una decina di persone, se siete in pochi amici dimezzate le quantità.



INGREDIENTI







POLENTINE DI MAIS FRITTE


500 gr di farina di mais o polenta istantanea


olio evo


2 cucchiaini di sale


acqua




GUACAMOLE


2 avocados maturi


2 pomodori maturi e sodi


mezza cipolla


il succo di mezzo limone


olio evo


sale




CREMA DI FAGIOLI NERI


400 gr di fagioli neri


mezza cipolla


olio evo


sale




PER GUARNIRE


alcuni mirtilli rossi secchi oppure peperoncini rossi





PROCEDIMENTO


PREPARATE LE POLENTINE


Lavorare gli ingredienti aggiungendo poca acqua alla volta fino ad ottenere una pasta elastica ma non appiccicosa. Lasciarla riposare un'oretta in una ciotola coperta.


Con l'aiuto di un bicchierino ricavarne dei dischetti dello spessore di circa mezzo centimetro.


Friggerli in abbondante olio da entrambi i lati, lasciandoli dorare per bene e asciugarle con carta assorbente.




PREPARATE IL GUACAMOLE


Tuffate i pomodori in acqua bollente salata per pochi istanti in modo da riuscire a spellarli con facilità. Eliminate l'acqua e i semi e tagliate la polpa a pezzettini. Spellate gli avocado e prelevatene la polpa.


Frullate gli ingredienti insieme alla mezza cipolla rimasta e al succo di mezzo limone.


Salate solo al momento di servire per non rischiare di far annerire l'avocado.




PREPARATE LA CREMA DI FAGIOLI NERI


Mettere a bagno i fagioli per 12 ore cambiando l'acqua ogni tanto.


Cuocerli in pentola pressione per 30 minuti, scolare e tenere da parte.


Tritate fine mezza cipolla e fatela appassire in una padella con 2 cucchiai di olio.


Unire i fagioli alla cipolla e frullare fino ad ottenere una crema densa. Toglietela dal fuoco, regolatela di sale e lasciatela raffreddare.




COMPOSIZIONE


Disponete su un vassoio le polentine e distribuite su ognuna un cucchiaino di crema di fagioli e uno di guacamole. Decorate con un peperoncino piccante o con un mirtillo rosso.



Buon appetito !



martedì 27 marzo 2012

IL SEGRETO DELLA FELICITA'

Un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità dal più saggio di tutti gli uomini.
Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel desero, finchè giunse ad un meraviglioso castello in cima ad una montagna. Là viveva il saggio che il ragazzo cercava. Il saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno per essere ricevuto.
Il saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare due ore dopo. Nel frattempo, voglio chiederti un favore, concluse il saggio, consegnandogli un cucchiaino sul quale versò due gocce d'olio.
Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio. Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. Dopo due ore, ritornò al cospetto del saggio.
Allora, gli domandò questi, hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo ?
Hai visto i giardini che il Maestro dei giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca ?
Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce di olio che il saggio gli aveva affidato.
Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo, disse il saggio, non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa.
Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d'arte appese al soffitto e alle pareti.
Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d'arte era disposta al proprio posto. Poi ritornò al cospetto del saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto .
Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato ? domandè il saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate,
Ebbene, questo è l'unico consiglio che ho da darti, concluse il saggio dei saggi: il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo, ma senza mai dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino.

Tratto dal libro L'Alchimista di P.Coelho

GRISSINI CAMPESTRI

Ecco a voi la prima ricetta : i grissini.
Sono molto facili da preparare e gustosissimi !
Come potete vedere dalla foto non mi sono venuti particolarmente belli, la prossima volta curerò maggiormente l'estetica : )





INGREDIENTI



250 gr di farina 00 ( io ho usato la farina di Kamut)
250 gr di farina Manitoba
230 gr di acqua tiepida
50 gr di olio extravergine d’oliva
10 gr di zucchero
15 gr di sale
1 cubetto di lievito di birra
semi di sesamo o papavero


PROCEDIMENTO
Sciogliere il lievito e lo zucchero nell’acqua tiepida e lasciare riposare per 5 minuti.
Aggiungere l’olio, la farina ed il sale e impastare finche’ non si forma una palla.
Nel frattempo, intiepidire il forno a 40-50 gradi e spegnere.
Trasferire l’impasto in una ciotola con 3 cucchiai di olio e far rotolare bene la palla.
Mettere a lievitare nel forno coperto da pellicola per un paio d’ore.
Successivamente, prendere l’impasto e lavorarlo su un piano infarinato.
Formare un salame e tagliarlo in circa 20 pezzi.
Con le mani leggermente infarinate, tirare i grissini larghi circa 2 cm
Poi, oliando leggermente il ripiano, fate passare i grissini nei semi di sesamo o papavero, facendo ben aderire.
Cuocete in forno preriscaldato a 200 per 15 minuti o più, a seconda della morbidezza o croccantezza che volete raggiungere.

Si possono fare altre varianti per esempio con il rosmarino o altre erbe aromatiche.


domenica 25 marzo 2012





Mi sono perso nella mia mente... il territorio mi era sconosciuto.





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IL DECALOGO DELLA PERSONA ASSERTIVA

Visto il grande interesse che ha suscitato tra i miei amici su Facebook, ripropongo qui i dieci diritti della persona assertiva.
In estrema sintesi è assertivo chi non è aggressivo e quindi non si impone sugli altri, ma non è nemmeno passivo e quindi sottomesso agli altri. E' la persona autorevole ma non autoritaria che riesce a comunicare con efficacia e senza paura il proprio punto di vista senza sopraffare quello degli altri.

Non tutti nasciamo assertivi ma la buona notizia è che possiamo diventarlo, è certamente richiesto un notevole impegno sia a livello di pensiero sia di comportamento. Vediamo come fare leggendo il decalogo della persona assertiva:

IL PRIMO DIRITTO: AUTONOMIA DI GIUDIZIO


Voi soli avete il diritto di giudicare il vostro comportamento, i vostri pensieri e le vostre emozioni, e di assumervene la responsabilità accettandone le conseguenze. (M.J.Smith, When l Say No l Feel Guilty)
Il primo diritto riguarda la libertà di scegliere, e implica una precisa assunzione di responsabilità nei confronti delle scelte. Il primo diritto si può perciò esprimere nella massima : “Non tradire mai te stesso”.


Il SECONDO DIRITTO : RISPETTO DI SE’




 Voi avete il diritto di non giustificare il vostro comportamento adducendo ragioni o scuse. ( M.J.Smith, When I say No I feel Guilty)
Si chiede scusa quando si sbaglia, causando danno a qualcuno: se non sussiste colpa o danno non è necessario giustificarsi con chi ha interesse a controllare i nostri sentimenti lasciando intendere che potremmo anche essere degli irresponsabili. Il fatto è che coloro che ci fanno sentire in colpa, chiedendo giustificazioni per il nostro comportamento, più che essere interessati alla verità sembrano interessati a mantenere una posizione di potere su di noi.


IL TERZO DIRITTO: GIUSTIZIA DISTRIBUTIVA




 Voi avete il diritto di decidere se occuparvi degli altri,se essere responsabili degli altri. (M.J.Smith, When I say No I feel Guilty)
In linea di massima,dovremmo evitare di assumerci delle responsabilità al posto di coloro che rifiutano di prendersele .
Il concetto di giustizia distributiva richiede un equilibrato distribuirsi delle attenzioni tra tutti gli interessati, noi compresi : cosi', la decisione di aderire a richieste di favori e di impegno, non dovrebbe ritorcersi contro di noi . Abbiamo la parità dei diritti ! Quindi le nostre esigenze non vanno trascurate .



IL QUARTO DIRITTO: CAMBIARE OPINIONE





Voi avete il diritto di mutare parere e opinione (...) di cambiare il vostro modo di pensare. (M.J.Smith, When I say No I feel Guilty)
Accade tuttavia che, se il cambiamento è negli altri , allora può sembrare preferibile la coerenza.
Il comportamento di chi è coerente è infatti più facilmente prevedibile e quindi controllabile!
Accogliere idee diverse , cambiare il proprio modo di pensare, sviluppare nuove convinzioni, non è solo inevitabile, ma in fondo , auspicabile. Ricordati che e' segno di libertà il poter cambiare opinione!



IL QUINTO DIRITTO: APPRENDIMENTO PER TENTATIVI ED ERRORI




Voi avete il diritto di sbagliare, assumendovi la responsabilità delle eventuali conseguenze negative.( M.J.Smith, When I say No I feel Guilty)
Può succedere di sbagliare senza che ciò sia segno di colpa o di cattiva volontà: se l'errore non è stato intenzionale, non si può parlare di colpa. Devi accettare le cose brutte del tuo stile, quasi come le cose brutte del tuo volto.(Wittgenstein)



IL SESTO DIRITTO: AUTONOMIA EMOTIVA






 Voi avete il diritto di non farvi coinvolgere dalla benevolenza che gli altri mostrano quando vi chiedono qualcosa. ( M.J.Smith, When I say No I feel Guilty)
Ci sono persone che di fronte a qualcuno che si mostra ben disposto ed amichevole nei loro confronti, per timore di perderne l'amicizia, non sanno rifiutare nulla oppure evitano di accettare favori nel timore di doverli poi ricambiare.La persona assertiva invece, distingue i due aspetti del rapporto, la benevolenza e l'impegno a soddisfare le esigenze. E' vero che qualche volta qualcuno si offende, ma ciò va considerato un problema suo e non nostro: la suscettibilità è un vizio, non una virtù.



IL SETTIMO DIRITTO: SPONTANEITA' E FANTASIA


Voi avete il diritto di essere illogici nelle vostre scelte (M.J.Smith When I say No I feel Guilty)
Privilegiare eccessivamente la logica è, secondo Smith, un segno di immaturità affettiva, che si esprime nella convinzione che tutto in noi debba essere sostenuto da "buone ragioni". Già Freud aveva osservato che la razionalità è,spesso,patologia. Così Wittgenstein: "Non temere mai di dire cose insensate! Ma ascoltale bene quando le dici." Accettare quindi, anche per noi, una forma di irrazionalità superficiale, richiede la capacità di fidarsi di ciò che possiamo generare dal profondo di noi stessi.

L'OTTAVO DIRITTO: SAPER DI NON SAPERE


Voi avete il diritto di dire "Non so" quando vi si chiede una competenza che non avete.( M.J.Smith, When I say No I feel Guilty)
A livello teorico è il diritto di non nascondere la propria ignoranza di fronte a domande a cui non sappiamo rispondere, o di fronte a discorsi al di fuori della nostra comprensione.
In pratica capita di fingere di conoscere ciò c...he gli altri danno per scontato : "Sai benissimo che.." e noi, invece di dire che non sappiamo, annuiamo convinti.
Questo diritto riguarda anche la libertà di affrontare nuove situazioni, senza pretendere di possedere la conoscenza preliminare di ogni loro aspetto, ma accettando di procedere per tentativi ed errori.
Molte forme di ansia sociale, come quella di parlare in pubblico, hanno origine dalla paura di sbagliare: si cerca la sicurezza di un risultato brillante, prima di iniziare ad affrontare la prova: è come se si volesse la garanzia di saper nuotare prima di buttarsi in acqua per imparare (Hegel).




IL NONO DIRITTO: AUTONOMIA DEI PUNTI DI VISTA



Voi avete il diritto di dire "Non capisco" a chi non dice chiaramente che cosa si aspetta da voi. ( M.J.Smith, When I say No I feel Guilty)
Nei rapporti di natura affettiva, spesso, si dà per scontato che debbano essere gli altri a capire i nostri sentimenti e le nostre esigenze: "se mi vuole veramente bene, deve capire da sé ciò che mi fa piacere e ciò che mi dà fastidio".
Sembra un controsenso che una persona possa interessarsi a noi ed insieme non riuscire a capirci.
E d'altra parte se qualcuno si mostra risentito perchè noi non l'abbiamo capito, siamo portati a sviluppare un sentimento di autorimprovero.
In realtà chi vuole veramente essere capito, deve personalmente impegnarsi perchè ciò avvenga. Si tratta di un diritto a due facce: tu hai il diritto di dire che non capisci, ed io ho il diritto di scegliere se darmi da fare oppure no perchè tu possa capire chiaramente.




IL DECIMO DIRITTO: LIBERTA' DI SCELTA



voi avete il diritto di dire "Non mi interessa" quando gli altri vi vogliono coinvolgere nelle loro iniziative. (M.J.Smith, When I say No I feel Guilty)
L'immagine di sè, il senso della propria autonomia, si rafforzano coltivando i propri interessi. Chi è portato invece ad assecondare gli interessi degli altri dimenticando se stesso, vede col tempo sbiadire l...a propria personalità.
Una variante sottile della dipendenza dalle iniziative altrui è quella del perfezionismo: chi vuole migliorare se stesso per raggiungere i risultati più ambiziosi, non si accetta come persona e pospone le sue inclinazioni ad altre derivate dall'esterno: dalla pubblicità, dagli educatori, dai miti del suo tempo e dela moda: ses volete essere perfetti in ogni cosa ( persino nell'essere assertivi), siete destinati ad essere insoddisfatti e frustrati.

In conclusione possiamo dire che tutti i diritti possono ricondursi a quello di dire di no senza sentirsi in colpa !

INAUGURAZIONE BLOG

Eccomi qua ! Finalmente è nato il mio blog !!! era da tanto tempo che desideravo farlo ma non mi decidevo mai sull'argomento da trattare ... alla fine ho deciso che sarà una sorta di "diario di viaggio" in cui vi parlerò dei miei interessi che hanno tutti in comune l'amore per la natura (da cui il titolo), vi racconterò i miei esperimenti culinari vegetariani e principalmente vegani, pubblicherò le mie foto (come quella del titolo che ho scattato all'Oasi La Francesa di Fossoli)  e vi parlerò del mio percorso di yogini e di tanti altri argomenti che mi verranno in mente giorno per giorno.

Evviva che felicità, buona giornata a tutti !