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domenica 29 aprile 2012

FUSILLI ALLA CREMA DI ASPARAGI

Una delle verdure di stagione che preferisco sono gli asparagi e la ricetta che vi propongo è velocissima da fare. Basta cuocere gli asparagi e frullarli aggiungendo un goccio di latte et voilà.
Gli asparagi sono poco calorici (25 kcal/100g) e ricchi di proprietà diuretiche, sono indicati per combattere i calcoli renali e i reumatismi. Non contengono colesterolo, sono ricchi di potassio, calcio e magnesio.





INGREDIENTI per 2 persone

200 gr di fusilli
1 mazzetto di asparagi
1 bicchiere di latte di soia
olio extravergine di oliva
sale
100 gr di seitan* ( facoltativo)

*è un alimento proteico ricavato dal glutine del grano.



PROCEDIMENTO

Lavare gli asparagi ed eliminare la parte più dura del gambo. Metterli in un pentolino con un pò di acqua salata e cuocerli per 12 minuti. Scolarli e lasciarli raffreddare.
Nel frattempo mettere le pentola con l'acqua per la pasta sul fornello e attendere l'ebollizione prima di salare e aggiungere la pasta.
Frullare gli asparagi aggiungendo il latte poco alla volta, quanto necessario per ottenere una cremina.
Se avete il seitan, tritatelo e passatelo in padella con un pò di olio per farlo dorare.
Condire la pasta con la crema di asparagi e spolverizzate il seitan tritato.

Buon appetito !











giovedì 26 aprile 2012



Che cos'è dunque il destino ? mi ero posto questa domanda e avevo cercato di rispondere dicendo che è un'eredità, frutto di nascite antiche, di successive reincarnazioni. Lo spirito è come un diamante allo stato grezzo che, durante ogni reincarnazione, cerca di lucidarne una faccia.
Dopo numerose incarnazioni, nelle quali con un intenso e affannoso lavoro avrà ripulito le molte sfaccettature, si trasformerà in un gioiello prezioso.
La vita e la morte sono soltanto momenti di attività o di riposo all'interno dell'eternità. Ad un istante di vita ne segue uno di morte. In quel momento arriviamo ad imparare, a comprendere, a diventare esseri luminosi, ad essere spiriti di luce. Il corpo e l'anima saranno mortali ma il nostro spirito è scintilla immortale, è indistruttibile, se così vogliamo che sia.



Tratto dal libro "Negli occhi dello sciamano " di H.H.Mamani




domenica 22 aprile 2012

NAMASTE'








Mi inchino al luogo in te
in cui abita
l’intero universo.
Mi inchino e onoro il luogo in te
dove dimora l’amore
la verità
la luce
e la pace.
Quando Tu sei in quel luogo in Te,
ed io sono in quel luogo in me,
allora
siamo una cosa sola










IL CIBO SECONDO L'AYURVEDA






L'ayurveda ( आयुर्वेद ) è la medicina tradizionale utilizzata in India fin dall'antichità. Le sue origini storiche si perdono indietro nei secoli fino a 6000 anni fa.

L'Ayurveda insegna che ogni individuo ha il potere di guarire se stesso. 
Ogni individuo nasce con una determinata costituzione di base ( PRAKRITI ) che non cambia fino alla morte, ed è costituita dalla mescolanza di tre principi base ( DOSHA ) detti anche umori, che si originano dai cinque elementi fondamentali - etere, aria, acqua, fuoco e terra - e governano tutte le funzioni biologiche, psicologiche e fisiologiche del corpo e della mente. Ognuno di noi possiede un mix delle caratteristiche soprattutto di due dei tre tipi base. Quando i dosha sono in uno stato di squilibrio (VIKRITI) insorgono le malattie. 


 I DOSHA
 

Le costituzioni di base sono ( clicca sui nomi per approfondire ) :
vata
- pitta
kapha


Secondo l'ayurveda ogni persona è più incline a sviluppare malattie associate all'aumento del dosha più forte della sua costituzione. Il principio base è che i cibi e i comportamenti che hanno le stesse qualità di un dosha aumentano quel dosha particolare, mentre le sostanze e lo stile di vita che ha qualità contrarie ad un certo dosha lo fanno diminuire.

Per esempio i cibi piccanti e ricchi di spezie provocano l’aumento del calore nel corpo e nella mente : se la vostra costituzione è già "calda" come Pitta, questo calore può diventare eccessivo e contribuire all’insorgere di malattie sopratutto a carattere infiammatorio, i cui sintomi cioè hanno qualità “calde” , oppure può causare un atteggiamento mentale critico e improduttivo. Se invece la vostra costituzione è “fredda” come Kapha, i cibi speziati e piccanti vi aiuteranno a mantenere l’equilibrio.

Essendo spazio e aria gli elementi predominanti nel dosha Vata, esso sarà aumentato da cibi come i cavoli e i legumi che tendono a produrre aria, ma anche da uno stato di agitazione prodotto dallo stress e dall'irregolarità nello stile di vita. Sarà invece diminuito dai cibi pesanti, untuosi e acquosi, ma anche da uno stile di vita regolare e tranquillo.

I dosha cambiano in continuazione nel nostro organismo perché sono influenzati da diversi fattori come il clima, le ore della giornata, le stagioni, le emozioni, i pensieri, lo stile di vita.


I GUNA : le categorie e le proprietà del cibo

I Veda classificavano la mente in una di queste tre categorie: Sattvica (pura), Rajasica (stimolante), e Tamasica (ignorante). Leggi questo post per approfondire.

Nell'Ayurveda, il cibo viene classificato con le stesse categorie:

- sattvico: quando stimola pace ed armonia
- rajasico: quando stimola passioni e desiderio
- tamasico: quando porta alla pigrizia e al torpore


I cibi Sattvici sono di alta qualità : le verdure fresche, la frutta fresca e secca, le insalate, le lenticchie, lo yogurt, il latte, il burro fresco, il grano, la segale, l'orzo, le nocciole, le mandorle, il riso e il miele.

I cibi Rajasici sono di media qualità. Presentano un elevato contenuto proteico e generano una gran quantità d'energia fisica. Rientrano in questa categoria lo zucchero, i dolci, il formaggio, le uova, le patate. I cibi Rajasici arricchiscono d'energie, aumentano le forze, la passione, e rendono dinamici e sono adatti per gli adulti fino all'età di quarantacinque anni

I cibi Tamasici sono di bassa qualità e comprendono cibo in scatola, trattato, rovinato, contaminato o cibo insano. Carne, pesce e alcool sono di questa categoria, appesantiscono, offuscano la chiarezza mentale e rendono meno sensibili.
Lo yoga insegna che la violenza e l'uccisione attraverso cui si ottiene la carne si ritorcono contro l'uomo stesso. L'angoscia, l'ira, la paura che provano gli animali uccisi vengono assimilate dalle persone che si nutrono della loro carne con la conseguenza di nutrire la loro mente con gli stessi sentimenti.




Inutile dire che il cibo di cui si nutre maggiormente l'uomo di questi tempi è rajasico e tamasico ma possiamo iniziare da subito a cambiare le nostre abitudini e prediligere un'alimentazione più naturale, più sana e più rispettosa per la natura, la nostra e quella che ci circonda.












I GUNA


Brahman è la fonte di tutto l'universo : amore, gioia senza limiti o confini. Si proietta come universo fisico attraverso il potere di maya, che significa "misura".
Maya viene di solito tradotto con "illusione" perchè ciò che cerchiamo di misurare è l'eternità, cioè l'infinito. Nel tentativo di misurare l'infinito, gli esseri umani hanno creato il concetto di tempo, e dove c'è il tempo, esiste anche l'universo relativo.
Maya vela la vera natura di Braham, che è assoluto e incondizionato, e fa si che l'Uno appaia come molti. Maya manifesta questo potere attraverso tre qualità chiamate guna. Le qualità sono limitazioni: quando vengono rimosse, scompare l'apparenza illusoria di una cosa. Se avete un "vero" edificio, fatto di mattoni, fondamenta e tetto, e togliete questi elementi distintivi, rimarrete senza nulla. L'edificio scompare. Senza le sue caratteristiche, l'edificio non può esistere.

Tutti gli aspetti della realtà materiale possono essere riuniti in categorie secondo tre qualità o guna:

  • Sattva: leggerezza, purezza, serenità, bontà, equilibrio. Sattva è associato all'attaccamento alla felicità o al piacere.

  • Rajas: attività, crescita, cambiamento, evoluzione. Rajas è associato all'attaccamento all'attività.

  • Tamas: tristezza, inerzia, pesantezza, resistenza, involuzione. Tamas è associato all'attaccamento all'illusione e all'ignoranza.


immagine presa da http://associazionesamadhi.blogspot.it/

I guna possono essere paragonati a tre ladri che tendono un'imboscata a un uomo nella foresta.

Tamas, uno dei ladri, vuole ucciderlo e rubargli il denaro.

Rajas, il secondo, persuade invece il gruppo a legarlo mani e piedi ad un albero e derubarlo di tutti i suoi averi.

Dopo un certo tempo, Sattva, il terzo ladro, torna e slega l'uomo, conducendolo fuori dalla foresta con gentilezza e indirizzandolo sulla strada che lo riporterà a casa. Quindi Sattva lascia l'uomo perchè, essendo un ladro, non osa accompagnarlo per paura della polizia.

Tamas vuole distruggere l'uomo, Rajas lo lega al mondo e lo deruba dei suoi tesori spirituali; Sattva lo mette sulla via verso la libertà. Tamas dev'essere sopraffatto da Rajas, e Rajas da Sattva, ma alla fine, lo stesso Sattva dev'essere vinto, se l'uomo cerca la libertà totale. La verità si trova oltre i guna.

In quanto anime individuali, o jiva, rappresentiamo tutti una mescolanza dei tre guna.
Quando i jiva realizzano la propria vera identità, non si immedesimano più con la mente e il corpo. Essi hanno realizzato l'Atman immortale e sono divenuti esseri realizzati.



tratto dal libro " Jivamukti Yoga" di David Life e Sharon Gannon




VATA

ELEMENTI
aria + spazio
PRINCIPIO
movimento

QUALITA'
leggerezza, mobilità, rapidità, irregolarità, variabilità, secchezza, freddezza, ruvidità

SEDE
è localizzata soprattutto negli spazi vuoti del nostro organismo, come il colon o le porosità delle ossa e come anche la mente.
FUNZIONI
sostiene tutti gli sforzi, la respirazione, l’eliminazione dei materiali di scarto, l’equilibrio dei tessuti e il coordinamento dei sensi.

FISIONOMIA
Il tipo Vata in genere è molo alto o molto basso. E' magro (oppure ha grasso principalmente intorno alla vita) ha corporatura leggera e non è muscoloso. La pelle ed i capelli sono secchi, gli occhi piccoli, le unghie fragili.

PSICOLOGIA
La persona Vata ha i piedi sulle nuvole, creativa, attiva, impulsiva e irrequieta, più spirituale che materiale. Spesso è malinconica e disordinata. La sua mente non si ferma mai, cambia idee facilmente, è veloce ad apprendere ma altrettanto veloce a dimenticare. Il tipo Vata ha poca forza di volontà e poca fiducia in se stessa. Vive la vita e le emozioni con distacco. Sotto stress sperimenta ansia, preoccupazioni, insicurezza.

FISIOLOGIA
L’appetito è variabile, la produzione di urine è scarsa e le feci sono secche. La donna soffre di dolori mestruali e il ciclo è irregolare. Può soffrire d'insonnia e spesso digrigna i denti nel sonno. Non ha una buona resistenza fisica anche se ama molto “fare”, si stanca facilmente. Tende ad avere una temperatura corporea fredda, per questo ama il caldo.

DISTURBI
Un eccesso di Vata causa problematiche dell’intestino, mal di testa, disturbi nervosi, depressione, malattie psicosomatiche, rigidità muscolare soprattutto alla schiena. A livello mentale ci si sente inappagati, malinconici, insoddisfatti, preoccupati.

COSA FA AUMENTARE VATA
è aggravato da cibi che hanno le sue stesse qualità come cavoli, cavolfiori, broccoli, cetrioli, meloni, patate, crackers e ogni tipo di pane secco, mele, fast food, ecc.
Le attività che aumentano Vata sono: viaggiare, stare svegli fino a tardi la notte, guardare troppa televisione, vivere in un ambiente rumoroso, sottoporsi a un continuo stato di stress.


Leggi l'articolo il cibo secondo l'ayurveda da cui è tratto l'approfondimento.





PITTA

ELEMENTI
fuoco + terra

PRINCIPIO
trasformazione

QUALITA'
caldo, oleoso, irritabile, leggero, acuto, liquido, aspro, pungente, acido e piccante.

FUNZIONI
E’ responsabile di tutte le trasformazioni chimiche e metaboliche del nostro organismo: sudorazione, digestione fisica, mentale ed emozionale, inoltre regola la produzione ormonale e enzimatica. E’ quindi alla base della nostra capacità di percepire la realtà, di comprendere le cose così come sono.

SEDE
intestino tenue, stomaco, fegato, bile, ghiandole sebacee, sangue.

FISIONOMIA
le persone Pitta sono di altezza e corporatura media con struttura ossea e massa muscolare ben proporzionata, riescono a mantenere il loro peso senza eccessive fluttuazioni.
Pelle chiara, ricca di lentiggini e nei, si arrossa facilmente al sole e ha tendenza alle eruzioni cutanee. Capelli dritti, chiari, morbidi di colore rosso, biondo o bruno con tendenza a prematura perdita e imbiancamento. Occhi acuti, penetranti, grigi, verdi o bruno-ramati.

PSICOLOGIA
Sono abbastanza attivi, ma sono restii ai lavori pesanti. Sono acuti, ambiziosi, mostrano qualità di leadership, tendono a essere moderatamente ricchi e amano le cose belle. Sono sia creativi che stabili. Amano le sfide. Avendo una natura focosa, quando sono messi sotto pressione, tendono a esseri aggressivi, critici e polemici. Spesso si riconosce un Pitta dalla passione con cui fa le cose, dall’energia focalizzata e dall’impegno. L’emozione negativa che porta Pitta in squilibrio è la rabbia, l’ira e la collera che in condizioni di stress è facilmente stimolata, sono teste calde. Diventano irritabili, autoritari, collerici, gelosi

FISIOLOGIA
Metabolismo forte e buona digestione. Tendenza alla sudorazione eccessiva, mal sopportano il caldo, la luce solare e il lavoro duro. Preferisce l’attività moderata, ama la competizione per via della sua natura aggressiva.

DISTURBI
Un eccesso di Pitta si accumula come calore interno e si manifesta come febbre e infiammazione, ma anche fermentazioni, iperacidità, infezioni, sanguinamenti ed eccessiva sudorazione.

COSA AUMENTA PITTA
Pitta è aggravato da cibi acidi e piccati come peperoncini, cibi fritti, melanzane, pomodori, cipolle crude, aglio, limone, spinaci, dal bere troppo tè, caffè, alcool e troppo fumo.
La rabbia, il mangiare mentre si è arrabbiati, attività che comportano una grande passione, esposizione al sole e al caldo, troppo esercizio fisico o attività competitive, sono i comportamenti che aumentano pitta.

Leggi l'articolo il cibo secondo l'ayurveda da cui è tratto l'approfondimento.




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KAPHA

ELEMENTI
acqua + terra

PRINCIPIO
stabilità

QUALITA'
freddo,umido, stabile, oleoso, pesante, lento, viscoso, denso, morbido, dolce.
SEDE
stomaco, apparato respiratorio, gola, testa, pancreas, linfa, naso, lingua.

FUNZIONI
E’ il Dosha indispensabile per il buon funzionamento delle articolazioni. Dona stabilità e lubrifica.

FISIONOMIA
Le persone con kapha predominante ingrassano facilmente nonostante abbiano un appetito debole, hanno la pelle e i capelli spessi e grassi, grandi occhi e forti unghie.

PSICOLOGIA
Il temperamento dei tipi kapha può sembrare ottuso e restio ai cambiamenti, sono inclini a conservare (energia, forza e denaro), piuttosto che a spendere. Sono pacifici, tolleranti, inclini al perdono, calmi e lenti all'ira, sono tuttavia anche lenti nell'apprendere le informazioni, ma una volta che imparano non dimenticano più. Hanno i piedi ben piantati per terra e sono più materiali che spirituali. Difficilmente vanno in crisi e sono spesso punti di riferimento per le persone che gli stanno intorno.

FISIOLOGIA
Possono tendere alla pigrizia e a chiedere agli altri di fare delle cose per loro, benché riescano a sopportare il duro lavoro fisico. Dormono bene e devono guardarsi dal dormire troppo.

DISTURBI
Un eccesso di Kapha causa difficoltà digestive,eccesso di muco, asma, tosse, anoressia, obesità, pigrizia.

COSA FA AUMENTARE KAPHA
è aggravato da cibi molto freddi, pesanti, untuosi, dolci, grassi, latte e latticini, gelati e carne. Le attività che squilibrano Kapha sono: dormire durante il giorno, non fare sufficiente attività fisica, vivere in un clima freddo e umido.


Leggi l'articolo il cibo secondo l'ayurveda da cui è tratto l'approfondimento.





NOTA DI STING SULLO YOGA







"Attraverso la pratica ora sento che il mio corpo racchiude una documentazione olograficamente completa di tutto ciò che ho vissuto in 50 anni.

Le paure, i pregiudizi e i dubbi sono tutti in qualche modo riflessi nella struttura e nella muscolatura del mio corpo. Nei punti in cui esso si rivela chiuso e rigido, resistente al cambiamento, scopro di essere ancora frenato da ferite emotive sofferte in passato. Quando sono fiducioso, coraggioso e aperto, ciò si riflette egualmente nella scioltezza con cui il mio corpo si muove.

La pratica yoga mi ha fornito gli strumenti per affrontare ed elaborare aspetti dell'inconscio che altrimenti sarebbero rimasti nascosti e mi avrebbero frustrato per tutta la vita. Mi ha consentito di percepire le sfaccettature illimitate del sè e di esplorare e sfidare gli aspetti fisici, sia piacevoli che dolorosi.  Si tratta di una sfida emotiva, intellettuale, psicologica, fisica e spirituale.

Sento che c'è interpenetrazione tra mente, corpo e lo spirito divino che è in noi. Ciò che penso influisce sul corpo sottile come su quello fisico e a loro volta le funzioni fisiche influiscono sulla mente, sulle emozioni, sull'intelletto e su ciò che io chiamo anima.

Questo ho imparato, che non esiste alcuna separazione."





Tratto dalla prefazione di Sting al libro Jivamukti Yoga di Sharon Gannon e David Life







Namastè


venerdì 20 aprile 2012




"Non fare della tua mente un campo di battaglia, non dichiarare guerra.
 Tutto ciò che provi (gioia, dolore, ira, odio) è parte di te.
L'opposizione tra buono e cattivo è spesso raffigurata con la lotta tra luce e tenebre, ma se guardiamo in modo diverso, vedremo che, anche quando la luce splende, le tenebre non scompaiono.
 Invece di venire cacciate, si fondono con la luce.
Diventano luce."



Thich Nhat Hanh è un maestro zen vietnamita, autore di numerosi libri




TORTELLI ( VEGANI ) ALLA CICORIA E PATATE


Sono da sempre una grande amante della pasta farcita e ovviamente adoro i tortelli :)
Sono di Carpi in provincia di Modena e i miei genitori sono entrambi reggiani perciò fin da quando sono piccola i tortelli sono considerati "il piatto della festa" e in occasione dei pranzi con la famiglia gli ho sempre mangiati nelle due classiche versioni, ossia con ripieno a base di zucca oppure di ricotta e spinaci. Che bontà !
Lasciamo però da parte la tradizione perchè i tortelli che vi propongo oggi sono "alternativi" sia nella pasta, che è senza uova, che nel ripieno a base di cicoria e patate.
Per ottenere un colore dello sfoglio simile a quello tradizionale con le uova, ho aggiunto un pizzico di curcuma all'impasto (se non avete la curcuma potete aggiungere un pizzico di zafferano).
Per quanto riguarda il ripieno, il gusto amaro della cicoria è smorzato dalla patata e rimane solo una nota amarognola che si sposa perfettamente con la dolcezza del sugo a base di pomodorini, creando un ottimo contrasto: provare per credere !




INGREDIENTI  per 6 persone

per il ripieno:
400 gr di patate spellate
400 gr di cicoria
1 spicchio di aglio
sale q.b.
30 gr olio extravergine di oliva
20 gr di concentrato di pomodoro
20 gr di brodo vegetale


per la pasta:
500 gr di semola di grano duro
200 gr di acqua
40 gr di vino bianco secco
1 cucchiaio di olio
un pizzico di sale
1/2 cucchiaino di curcuma o zafferano

per il sugo:
40 gr di olio extravergine
1 scalogno
2 spicchi di aglio interi
20 pomodorini
la barba di due finocchi ( oppure un piccolo mazzettino di finocchietto selvatico)




PREPARAZIONE


1) Iniziate dal ripieno.
Sbucciate e tagliate le patate a fette sottili e cuocetele a vapore ( io uso la pentola a pressione con dentro l'apposito cestello) per 15 minuti. Potete però anche bollirle per circa mezzora in acqua.
Schiacciatele con lo schiacciapatate e tenerle da parte.
Tagliate la cicoria a pezzetti.  In una grande padella versate l'olio e soffriggete l'aglio per un paio di minuti. Poi eliminatelo. Unite la cicoria, il concentrato di pomodoro, il brodo e cuocete per 15 minuti. Regolate di sale e lasciate raffreddare. Una volta freddo, frullate la cicoria (con il robot o con il frullatore a immersione) e travasate in una terrina. Unite le patate e mescolate bene per ottenere un ripieno omogeneo. Mettete in freezer per una ventina di minuti.

2) Nel frattempo preparate la pasta.
Fate la fontana con la farina e mettete al centro il vino, l'olio, un pizzico di sale, la curcuma e la metà dell'acqua. Impastate e aggiungete l'acqua rimanente se necessaria un pò per volta. Dovete ottenere una pasta soda e morbida ma non appiccicosa, in questo caso basterà aggiungere un pò di farina. Fatene una palla, copritela perfettamente con della pellicola e fatela riposare per 15 minuti.
Se non l'avete ancora fatto, togliete il ripieno dal freezer.

3) Tagliate un pezzo di pasta per volta e stendetela sottilmente su un piano infarinato (coprite bene con la pellicola il resto della pasta per non farla seccare) poi ricavatene dei quadrati di 6 x 6 cm circa.
Mettete al centro di ognuno una nocetta di ripieno e chiudetela a triangolo premendo bene i bordi, iniziando la pressione dal contorno del ripieno, in  modo da non incamerare aria che farebbe esplodere il tortello al momento della cottura. Proseguire così fino a terminare l'impasto.

4) Preparate il sugo.  Versare in una padella l'olio, lo scalogno a pezzetti e l'aglio intero e fare soffriggere per 3 minuti. Unite i pomodorini tagliati a metà, la barda di un finocchio, un pizzico di sale e cuocete per 8 minuti mescolando spesso e senza coperchio per fare evaporare l'acqua dei pomodori in eccesso e ottenere così un sugo denso.

5) Cuocete la pasta in abbondante acqua bollente salata per 3- 4 minuti, un goccino di olio aggiunto all'acqua di cottura vi aiuterà a non fare attaccare i tortelli tra di loro .


Scolate e saltate i tortelli in padella con il sugo di pomodorini.

Buon appetito !









giovedì 12 aprile 2012

NOTA SUGLI YOGA SUTRA DI PATANJALI


Secondo la filosofia indiana, gli Yoga Sutra, come altre scritture yogiche, furono scritte da rishi, cioè da saggi. Alcuni studiosi collocano la nascita di Patanjali intorno al 300 a.C., ma tale data è incerta. Si ritiene che egli fosse una incarnazione di Adishesha, veicolo del dio Vishnu, il codra dalle mille teste, capo della razza dei serpenti che si riteneva a guardia dei segreti tesori della Terra.



Secondo la leggenda, Vishnu, che attiene alla conservazione, osservò che la gente sulla Terra si faceva coinvolgere troppo dalle cose materiali, perdendo la capacità di collegarsi con l'estatico. Vishnu si preoccupa sempre quando vede persone infelici e, mentre riposava sul suo giaciglio, che in quel momento era il serpente Adishesha, gli venne un'idea : consigliò al serpente di incarnarsi in un saggio e di codificare il metodo per ottenere il samadhi (illuminazione) in una formula concisa e facilmente utilizzabile dal popolo. Secondo la leggenda, quel saggio era Patanjali: egli codificò le chiavi per la felicità nella forma di Yoga Sutra, che risultarono utili migliaia di anni fa e che vengono riscoperti nell'epoca attuale.
Essi però non vi riveleranno a parole il significato della vita.
Tutti gli scritti mistici sono come le note musicali: se leggete la musica e la suonate, potrete sperimentarla.

Dovete suonare le note per udire la musica.

Analogamente Patanjali non descrive il samadhi, ma vi fornisce delle istruzioni: seguendole, avrete l'esperienza che non può essere descritta a parole.
Patanjali elenca cinque ostacoli che ci impediscono di sperimentare il samadhi: si tratta dei klesha, che disturbano noi oggi quanto (se non di più) gli indiani alla ricerca dell'illuminazione millenni or sono:
  • Avidya: ignoranza o erronea conoscenza
  • Asmita: egoismo
  • Raga: attaccamento eccessivo alle cose piacevoli
  • Dvesa: avversione eccessiva, odio
  • Abhinivesha: paura della morte



immagine tratta da http://circlesallthewaydown.blogspot.it

I cinque klesha derivano tutti dal primo, avidya. Spendiamo la prima metà della nostra vita a costruirci una personalità e la seconda metà a cercare di difenderla perchè ci abbiamo lavorato sopra tanto duramente ( "certo che sono ostinato : sono del Toro!"). Mentre ci attacchiamo sempre di più alla nostra personalità che abbiamo creato, cominciamo erroneamente a considerarla come la nostra vera identità, ed essa comincia a modellare la mente e il corpo. Questo atteggiamento sbagliato è avidya, l'ignoranza della nostra vera natura, che è il Sè immortale e immutevole.
Se vi aggrappate alla personalità, è facile che qualcuno, fraintendendovi, vi ferisca: "Pensavo che mi avessi capito!" vi capiterà di esclamare. La personalità, a sua volta, diviene più rigida e inizia a limitare le nostre possibilità.
Quando vi capiterà ancora di dire " Non sono quel genere di persona" oppure " Questo non è affar mio" riflettete che non siete costretti a comportarvi in modo coerente con la personalità che avete costruito fino a quel momento.
Rilassatevi (cioè, rilassate la vostra identificazione con il mente/corpo) .
Per liberarsi dai klesha, Patanjali raccomanda un sistema di yoga in otto gradini definito Ashtanga o Raja Yoga. Ogni ramo dell'albero del Raja Yoga rappresenta una pratica yoga purificatrice:

1. Yama: limitazioni di ordine etico (non violenza, sincerità, astensione dal furto e dall'avidità, continenza)
2. Niyama : consiste in osservanze  (purezza, appagamento, disciplina,studio del Sè, devozione)
3. Asana : postura
4. Pranayama: controllo della forza vitale
5. Pratyahara: ritrazione dai sensi
6. Dharana: concentrazione
7. Dhyana: meditazione
8. Samadhi: beatitudine

Come iniziare questa ricerca della propria vera natura ? Cominciamo con il primo sutra di Patanjali :




Atha yoganushasanam ( YS I:1)
Così procede lo yoga, come io l'ho osservato nel mondo naturale




Significa che ciò che è necessario sapere per tornare al proprio stato naturale è davanti a noi, se solo siamo disposti a guardare.

Esiste un asana che si chiama Setu Bandhasana, letteralmente " la costruzione di un ponte". Mentre sollevate lentamente la schiena  fino a toccare il pavimento solo con la testa e i piedi, sperimenterete il collegamento tra la riva più vicina e quella più distante.
Forse noterete che la mente comincia ad agitarsi quando le gambe iniziano a stancarsi e forse noterete anche che respirando più profondamente per inviare più energia alle gambe, la mente comincia a rallentare, consentendovi di sperimentare un sottile cambiamento nella coscienza. E' questo il modo in cui gli yogi imparano a entrare in stati di coscienza più profondi, osservando, come dice Patanjali, in che modo lo yoga procede nel mondo naturale.



immagine tratta da http://www.trueashtangayoga.com

Nel secondo sutra, Patanjali definisce lo Yoga:




Yogash chitta-vritti-nirodhah ( YS I:2)
Lo yoga si realizza quando cessa l'identificazione con le fluttuazioni della mente.




Siamo tutti alla mercè delle fluttuazioni della nostra mente. I nostri pensieri possono agitarci, farci piacere, ma non sono in grado di condurci in uno stato di Yoga.
Per raggiungere uno stato di yoga dobbiamo lasciare che la nostra attenzione venga liberata dalle fluttuazioni mentali, in modo da andare oltre il pensiero.



 tratto dal libro " Jivamukti Yoga" di David Life e Sharon Gannon






TRECCIA DI PAN BRIOCHE AGLI SPINACI

Si tratta di una ricetta del libro base del Bimby, il mio fido alleato in cucina, ah che meravigliosa creazione il Bimby, potrei parlarvene per delle ore  : D 
Potete comunque realizzare questa ricetta anche se non avete il Bimby impastando gli ingredienti a mano.

Rispetto alla ricetta originale ho sostituito il latte di mucca con del latte di soia.
Ho "veganizzato" anche il ripieno utilizzato gli spinaci al posto dello speck e formaggio previsti in origine, ed il risultato è stato da leccarsi i baffi !





















INGREDIENTI




per l'impasto :
250 gr di latte di soia non zuccherato
550 gr di farina rinforzata tipo Manitoba
50 gr di olio di oliva
1 cucchiaino di zucchero
10 gr di sale fino
1 cubetto di lievito di birra


per il ripieno :
400 gr di spinaci
1 spicchio di aglio schiacciato 

per guarnire:
mix di semi ( papavero, lino, sesamo, girasole)

PROCEDIMENTO
Scaldare un bicchiere il latte e scioglierci dentro il cubetto di lievito mescolando bene. Aggiungere il resto del latte, la farina e gli altri ingredienti e impastare ( a mano o con il Bimby per 3 min vel. spiga). Deve risultare un impasto morbido ma non appiccicoso, in tal caso aggiungere un cucchiaio di farina.
Lavorare bene la pasta e farne una palla. Ungerla leggermente di olio e metterla in una terrina coperta con pellicola.
Lasciare lievitare in un luogo abbastanza caldo o nel forno spento, precedentemente acceso a 50 °, per un paio d'ore.

Nel frattempo sbollentare brevemente gli spinaci, strizzarli bene e tagliuzzarli.
Fare passare in padella con olio e aglio e insaporire bene. Spegnere e lasciare raffreddare.

Trascorso il tempo di lievitazione, riprendere la pasta (che sarà nel frattempo raddoppiata) e lavorarla per sgonfiarla. Dividerla in tre parti e tirare ogni pezzo formando tre strisce larghe circa 8 cm. Io uso la macchina per tirare la pasta nel buco più largo.

Suddividere il ripieno in tre parti e stenderlo uniformemente nel centro di ogni striscia . Chiudere delicatamente formando tre cilindri e intrecciarli tra loro.
Coprire e lasciare lievitare per un'altra mezzora.
Nel frattempo accendere il forno a 200 °.
Spennellare la treccia con un goccino di acqua e cospargere di semi. Infornare per 30 - 40 minuti .
E' buonissima sia tiepida che fredda.

Buon appetito




domenica 8 aprile 2012

CAMPANA PASQUALE

Per riutilizzare la carta dell'uovo di Pasqua potete fare questa semplice campana da appendere alle finestre o in qualsiasi angolo della casa :)








OCCORRENTE




- la carta esterna dell'uovo di Pasqua, possibilmente tinta unita
- carta stagnola
- due appendiabiti da lavanderia
- alcune decorazioni floreali
- pezzo di nastro
- scotch oppure colla
- forbici
- pinze
- agganciatrice

PROCEDIMENTO

Modellate il primo appendiabiti a forma di campana con l'aiuto delle pinze.
Tagliate il secondo appendiabiti alla base come mostrato in figura e formate due occhielli alle estremità, uno più piccolo che andrà infilato nel primo appendiabiti, mentre il più grande rivestito di stagnola formerà il batacchio.






Appoggiate l'appendiabiti a forma di campana sopra alla carta e ritagliatene una sagoma abbondante, lasciando cioè un bel bordo da ripiegare e fissare dietro alla campana con l'aiuto dello scotch o della colla e tendendola bene per non fare troppe grinze.

Tagliate una striscia di stagnola larga circa 1,5 cm e incollatela sulla campagna. Preparate un piccolo mazzolino di fioreali finti e fissatelo con lo scotch sotto al gancio della campana.
Infine avvolgetevi intorno un nastrino.
La campana è pronta per essere appesa.


Buona Pasqua






















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sabato 7 aprile 2012

ANDATA E RITORNO Seminario di Anusara Yoga con Andrea Boni



"Incontrare lo yoga è stato un pò come rientrare a casa dopo tanto tempo
e dopo tanta pioggia."
Andrea Boni




Nella foto Andrea Boni, insegnante certificato Anusara Yoga insieme ad Ilaria Odinelli e Mirko Razzaboni, i miei maestri di Dimensione Yoga che ringrazio per avermi invitata a questo evento. Oltre ad una piacevole mattina all'insegna del benessere sono felicissima di avere conosciuto Andrea perchè è una persona splendida che trasmette i suoi insegnamenti, non solo di yoga ma anche e soprattutto di vita, con molta gioia, passione e dolcezza.

ANDREA BONI Clicca per accedere al suo sito
Andrea Boni pratica la meditazione dall'età di 13 anni. Oltre ad essere insegnante certificato di Anusara Yoga, lavora nella regia e produzione di documentari per la televisione, specialmente dedicati all'uomo e alla natura. Per oltre dieci anni è stato assistente di Michelangelo Antonioni.


ANUSARA YOGA Clicca per leggere il mio post precedente

Stamattina ho avuto il grande piacere di partecipare ad un seminario di Anusara Yoga con Andrea Boni, a Casalecchio di Reno (BO) dal titolo " andata e ritorno"
Per prima cosa Andrea ci ha ringraziato per essere presenti nonostante le festività pasquali, poi ci ha introdotto il tema del seminario che è quello della resurrezione intesa come ritorno alla vita, risveglio successivo al sonno.
Ci narra dei monaci tibetani che possiedono una ciotola tonda di legno per le elemosina che si chiama oryoki, parola che significa "appena sufficiente" dato che i monaci possono nutrirsi solo di ciò che gli viene donato dalla natura o da altre persone.
Si tratta di una metafora che ci invita ad apprezzare ciò che che la vita ci ha donato nel corso del tempo, quindi dell'importanza di ricostruire un legame con le nostre radici, con il nostro passato, i nostri amici e la nostra famiglia cercando una pacificazione necessaria per la nostra crescita dato che la nostra memoria è il terreno più solido sul quale costruire le fondamenta del nostro futuro.
Il secondo insegnamento che ne possiamo trarre è quello di non dare per scontato quello che viviamo quotidianamente ma piuttosto di osservare qualunque cosa che la vita ci offre in ogni momento come un'opportunità. Ma come ci si riesce?
I monaci buddisti tibetani dicono che la percezione deve essere risvegliata, cioè gli occhi devono ricominciare a vedere, le orecchie devono cominciare ad udire di nuovo, anche a livello fisico i polpastrelli devono percepire di nuovo, così come i piedi devono essere attivati muscolarmente dato che sono le nostre radici.
Solo così possiamo aspirare allo condizione di yoga che significa "unione" tra i nostri cinque corpi. Clicca per maggiori approfondimenti sui 5 corpi dello yoga








Con la pratica di oggi abbiamo lavorato su due qualità: la tenacia e la gentilezza amorevole.
Queste due qualità potrebbero sembrare antitetiche ma in realtà sono complementari, proprio come nell'oryoki, la coppa dei monaci che è solida ma è allo stesso tempo elastica dato che è fatta di legno.
Noi allo stesso modo dobbiamo coltivare la gentilezza (rimanere "morbidi con il cuore" nell'esecuzione delle asana, quindi avvicinare le scapole nel dorso per non chiudere lo sterno), ma allo stesso tempo dobbiamo creare delle fondamenta solide (in particolare nella zona inferiore del corpo, le nostre gambe, le nostre tibie e i nostri piedi, che rappresentano le nostre fondamenta fisiche).

Ci ha infine salutato con il bellissimo augurio che la coppa di legno del nostro cuore sia sempre piena di riso  e che questo riso possa rappresentare l'apertura degli occhi alla bellezza del mondo e al fatto che la nostra vita è costantemente piena di benedizioni.



Namastè











I KOSHA: I CINQUE CORPI DELLO YOGA




Secondo la filosofia dello yoga, siamo tutti costituiti da cinque corpi uno dentro l'altro, cinque involucri che rivestono la nostra essenza spirituale (Atman) e sono:

  • ANNAMAYA KOSHA è il corpo fisico costituito da pelle, muscoli, ossa e organi;
  • PRANAMAYA KOSHA è il corpo vitale, costituito dall' energia del respiro;
  • MANOMAYA KOSHA è il corpo emotivo e corrisponde al sistema nervoso;
  • VIJANAMAYA KOSHA è la dimesione dell’intuizione, del pensiero creativo;
  • ANANDAMAYA KOSHA è la sede della scintilla divina che vive nel profondo di ogni essere umano.

Questi corpi coesistono sempre in noi ma anzichè essere allineati sono spesso disordinatamente distanti uno dall'altro, così il nostro respiro è lontano dalla nostra carne, la nostra mente è lontana dal nostro respiro, la gioia (che è sempre presente al centro del nostro cuore) viene fuori solo in casi eccezionali, se vinciamo alla lotteria o se riceviamo un bacio dal nostro fidanzato.
La nostra mente è spesso affollata di pensieri che ci legano al passato o ci proiettano nel futuro. Questi pensieri sono generalmente accompagnati da emozioni, come preoccupazione, rabbia, paura, delusione, che possono indebolirci fisicamente fino a farci ammalare.

Praticare Yoga ci consente di percepire che esiste un qualcosa di più che anima la nostra forma fisica e ci consente di osservare la nostra mente mentre genera pensieri, facendoci quindi realizzare che siamo qualcosa in più della mente stessa, che non siamo le nostre emozioni.

Lo Yoga ha lo scopo di riunire e di armonizzare questi corpi e a cercare di raggiungere lo stato di illuminazione (samadhi), ossia lo stato di gioia assoluta in cui si sperimenta l’amore incondizionato e la comunione con la vita.  In realtà si tratta più di un riappropriarci di questo stato in quanto in un certo senso siamo già tutti illuminati, solo che non lo sappiamo. Occorre diventare coscienti di ciò che in realtà già siamo.


"Se avete uno specchio sporco e rotto e guardate in esso, vedrete un volto sporco e frammentato. Ma se pulite e riparate lo specchio, vedrete un viso pulito e non distorto. Allo stesso modo, se pulite la vostra mente, essa rifletterà il vero Sé, luminoso e raggiante"
Swami Satchidananda




ANUSARA YOGA

Significa "fluire con grazia". Questo metodo di hatha yoga pone un'attenzione particolare sugli allineamenti del corpo, sul radicamento della fondamenta e sull’equilibrio tra sforzo muscolare e rilassamento oltre che sul respiro.



Ogni sessione inizia cantando questo mantra:


Om Namah Shivaya Gurave
M'inchino al più alto maestro ( Shiva) che vive dentro al mio cuore e fuori di me

e ci conduce dal buio alla luce, è l'essenza dell'essere

Satchidananda Murtaye
che assume la forma diella verità coscienza e beatitudine,

questa è l'essenza di questo maestro che vive in noi e ci circonda in ogni luogo

Nisprapancaya Santaya
questa essenza non è mai assente ed è piena di luce

Niralambaya Tejaseè un'energia completamente gratuita e non dipende da nulla, non ha bisogno di circostanze particolari per esistere, è sempre presente. E' una scintilla luminosa dal cuore.



in questo modo ci prepariamo alla pratica per fare in modo che ogni asana sarà guidata dalla più alta intenzione. Attraverso la pratica il corpo diventa infatti lo strumento attraverso cui esprimiamo le qualità del cuore.



"Tutti gli esseri nascono dalla gioia, vivono per mezzo della gioia e alla gioia torneranno".
Taittiriya Upanishad







giovedì 5 aprile 2012

GONG E SUONI DI GUARIGIONE con Luca Loreti







Il ‘bagno di gong’ è un'esperienza assolutamente unica e molto coinvolgente che vi consiglio di provare !
Io ho già partecipato 4 volte e penso che sarà un appuntamento fisso di tutti i mesi, è davvero rilassante :)


Come spiega il maestro Luca Loreti sul suo nuovo blog www.bagnodigong.it/ , il bagno di gong consiste in una sessione di massaggio sonoro vibrazionale.

Il termine ‘bagno’ è abbinato al gong, perchè il suo suono è particolarmente avvolgente, pieno, penetrante, e riempie tutto lo spazio che trova intorno in modo quasi tangibile, dando appunto una sensazione di ‘immersione’ a chi ascolta.


Durante i Bagni di Gong i partecipanti si rilassano, preferibilmente sdraiandosi comodi a terra su un tappetino, coperti con un plaid se si preferisce, calandosi in questa esperienza di suoni prodotti da vari strumenti, dal canto armonico, e principalmente dai Gong suonati dal vivo.

La sessione prevede una parte iniziale di introduzione e preparazione, il bagno di gong vero e proprio, e la parte conclusiva con uno spazio aperto alla eventuale condivisione dell'esperienza, il tutto per la durata di un'ora e mezza circa.



Prossimo appuntamento:

Gio 19 aprile 20.30 - Carpi (MO) c/o Dimensione Yoga - Body Village - Ilaria 346.586352
http://www.dimensioneyoga.it/






AUM






Om è considerato il suono primordiale fondamentale che ha dato origine alla creazione. 
Om comprende i tre suoni fondamentali che l'essere umano può modulare: Ah, Oooh, Mmm
Non appartiene ad alcuna religione o setta, in quanto le precede tutte.
Esso conduce fuori del regno dell'intelletto e oltre il pensiero.








mercoledì 4 aprile 2012

ZUCCHETTE PROFUMATE

Ieri sera sono andata a cena dalla mia cara amica Lara e come al solito ne ho approfittato per fare qualche esperimento... ho portato queste zucchine ripiene di tofu saporito e una treccia di pane ripiena di spinaci e sono piaciute moltissimo, evviva : )

Il tofu, che di per sè è piuttosto insipido, assorbe il sapore degli ingredienti a cui viene mescolato: in questa ricetta il profumo delle erbe aromatiche, dei pomodori secchi e delle olive lo rendono davvero squisito !














INGREDIENTI

4 zucchine rotonde
1 cucchiaio di olio di oliva
1 spicchio di aglio schiacciato
30 gr di olive nere snocciolate, tagliate a metà
3 gr di pomodori secchi, tagliati a pezzettini
50 gr di pangrattato
2 cucchiaini abbondanti di mix di origano, maggiorana e timo
150 gr di tofu solido a dadini
sale



PROCEDIMENTO

Fate bollire una pentola grande di acqua salata e scottatevi le zucchine intere (dopo averle lavate) per 10 minuti. Scolatele e mettetele da parte.

Scaldate l'olio in una padella e soffriggetevi l'aglio e i pomodori secchi, a fiamma media, finchè non risultano teneri. Togliere l'aglio e aggiungere i dadini di tofu e le olive e continuare la cottura per qualche minuto, regolare di sale e spegnere.

Trasferire il ripieno in una ciotola e aggiungere il pane grattato, gli aromi e un goccio di olio di oliva. Amalgamare e lasciare raffreddare.

Tagliare la parte superiore di ogni zucchina  e tenerla da parte. Con un cucchiaino svuotare l'interno della zucchina eliminando i semi e farcire con il ripieno. Irrorare il tutto con un goccio di olio.

Mettere sotto il grill del forno per 15 min circa. Servire calde o tiepide con il loro coperchietto.





lunedì 2 aprile 2012

PATE' "VOGLIA DI ESTATE"



Questo patè di mia invenzione è davvero semplicissimo, basta frullare tutti gli ingredienti insieme ... et voilà !


E' ottimo spalmato su mini gallette di mais soffiato oppure sul pane, la curcuma gli dona un bel colore giallo come il sole.







INGREDIENTI


PER IL PATE'

1 panetto di tofu ( circa 200 gr)

4 cucchiai di olio extra vergine di oliva

1 cucchiaio di salsa di soia

2 cucchiai di acqua

1 spicchio di aglio

prezzemolo

3 olive nere snocciolate

2 cucchiaini di curcuma




PER GUARNIRE

alcune olive nere snocciolate

gallette di mais soffiato oppure fettine di pane



PROCEDIMENTO

Mettere in un frullatore tutti gli ingredienti e frullare fino ad ottenere una crema.

Spalmare sulle gallette o sul pane e decorare con una rondellina di oliva nera.

Servire subito per non fare ammorbidire le gallette che sono più buone croccanti.